Lino Lazzari


(da "L'Eco di Bergamo" giugno 1984)




lo studio della figura è essenzialmente indispensabile e fondamentale per ogni pittore. È dalla figura che si possono trarre tutti i motivi ispirativi per una più approfondita indagine dei sentimenti che si racchiudono nell'animo umano. E su questa linea si muove l'impegno della pittrice Maria Scalia, palermitana di nascita ma da anni residente a Torino.
Abbandonato ormai lo studio della figura, inteso nel senso di esercizio accademico, Maria Scalia prende motivo dalla figura per realizzare studi più che altro psicologici dei suoi personaggi. Non è quindi la sua una pura e semplice ritrattistica, bensì una interpretazione dei valori spirituali contenuti nell'immagine o nel soggetto che ella vuol rappresentare. Si esce pertanto dall'ambito del "segno" per entrare in quello del contenuto, attraverso un lavoro introspettivo che mette in risalto caratteri e personalità sempre nuove e diverse. Con l'abilità dell'uso di un disegno spigliato e sciolto, e un cromatismo che si esprime con tocchi precisi e brillanti nello stesso tempo, Maria Scalia suscita nell'osservatore l'interesse a studiare da vicino gli aspetti di una realtà che può riflettersi anche nel suo stesso animo.
Una pittura assai ben impostata, quindi, e che scaturisce da un'esperienza acquisita con serietà e, pure, con gusto artistico.

Lino Lazzari